provo a parlarvi del chirunning e di quello che ho imparato nel workshop qualche settimana fa.
il chirunning, e' stato "ideato" dall'americano Danny Dreyer che ha applicato alcuni concetti del tai chi alla corsa. Il chi e' l'energia che anima tutte le cose e l'idea e' che la nostra postura durante la corsa deve essere tale che l'energia chi possa scorrere liberamente: "questa forza passa attraverso un sistema di meridiani che distribuiscono l'energia in tutte le parti del nostro corpo" [mia traduzione].
Ora, io non sono cosi' spirituale...anche se devo dire che la cosa mi ha sempre incuriosito. ma quello che mi ha attratto del metodo e' l'idea che una postura corretta aiuti a prevenire alcuni tipi di infortuni.
Nel chirunning l'attenzione si sposta dalla forza delle gambe e dalla loro spinta alla stabilità del tronco e alla sua spinta in avanti. L'insegnante al workshop aveva infatti detto che "per correre non servono le gambe", una frase paradossale che quando poi viene spiegata acquista senso.
Tre sono le cose fondamentale nel chirunning:
1) La postura
2) L'inclinazione del corpo
3) Il movimento delle gambee delle braccia
io non credo ai metodi infallibili ma di tutto cio' che ascolto e leggo prendo sempre e solo quello che funziona per me. pero' dopo il workshop mi sembra che questo, tolto tutto l'elemento spirituale e filosofico, sia soprattutto buon senso. molti dei maratoneti africani non hanno certamente le gambe da bodybuilders. e' chiaro che non affidano la loro corsa e la loro potenza solo ad esse; la spinta gli viene anche da altro: la loro inclinazione e' sempre perfetta. guardate GEBRE in questa foto!! e poi, ora che piano piano sto facendo delle prove mi rendo conto anche io che se sono leggermente inclinata in avanti faccio meno fatica.
non so se sono stata chiara nella mia spiegazione. ma anche io quando ho letto il libro la prima volta, nonostante i vari esercizi proposti, ho fatto un gran fatica a capire esattamente cosa fosse e dove fosse la "semplicita'". il workshop mi ha chiarito le idee. mi ha fatto anche vedere dove sbaglio quando corro. hanno filmato la mia corsa e poi l'abbiamo analizzata: intanto corro con i piedi a papera e non paralleli, specie con la destra; e la destra, guarda un po' e' la gamba che mi da' sempre problemi. inoltre il mio passo parte dal tallone. non e' facile cambiare la propria corsa, ma mi hanno suggerito di concentrarmi su una cosa alla volta e per un breve periodo di tempo. di farlo anche mentre cammino. il corpo ha la sua memoria e le posizioni dopo qualche mese diventeranno piu' naturali. cmq ci vorra' un po'. ieri pero' mentre correvo ho avuto ad un certo punto la sensazione di avere tutto "al posto giusto" e mi e' sembrato di volare :)
c'e' un altro metodo, molto simile al chirunning, che si chiama POSE. entrambi puntano l'attenzione sulla postura e l'allinemanto. ma mentre per il chi il movimento delle gambe si apre dietro il tronco, per POSE si apre sotto, come fa GEBRE nella foto. comprero' anche quel libro e cerchero' di capire cosa e' meglio per me.
se non sono stata chiara, provero' a rispondere alle vostre domande. ma non raccogliero' gli insulti ;)
Commenti
Volevo proprio chiederti com'era andato il workshop...
Quello che mi ha colpito di piu' e' la storia dell'appoggio a terra... cioe': ma allora tutti i discorsi sulla rullata piena da tallone a punta???
mi ha colpito perche' non e' la prima volta che lo sento da un po' di tempo a questa parte...
Chi ha ragione???
Grazie comunque dei consigli!
math - infatti...io provo!
marco - da quello che hanno detto al workshop l'appoggio tallone punta e' piu' ad alto impatto per ginocchio e compagnia cantante. io non so piu' chi ha ragione. boh!
Gebre non la fa... eppure(anzi proprio per quello) c'ha messo una vita per diventare maratoneta. Poi è diventato il numero 1.
PS i glutei contratti behh sono daccordo con Marco
>moni, oggi ho provato a inclinare l'asse in avanti (non fraintendermi)... sai che ne è uscito un bel medio?!
Solo la rullata che non parte dal tallone, mi da molto da pensare, soprattutto sulle lunghe distanze.
Atterrare sulle punte per 42km credo sia poco consigliabile. Almeno per quello che ho sempre letto.
Credo che i polpacci sarebbero sollecitati in modo esagerato atterrando sulle punte, no?
Del resto la corsa piú naturale, almeno per me, viene con la rullata completa .. certo non deve diventare un impatto tipo meteorite sul tallone e poi la rullata, deve essere un movimento unico e di distribuzione del peso su tutto il piede.
Comunque il bilanciamento del corpo, sistemando la postura ti potrebbe dare sicuramente grossi benefici!!!
WLF ... (F sta per falcata)
La rullata tallone-punta se si analizza un filmato a rallenty, si noterà quanto l'approccio del tallone crea un trauma alla gamba, partendo dal tallone, come se si bloccasse la cosa! Mi sai dire come si chiama il libro sul chirunning? Grazie