tra due mesi esatti saro' a casa dei miei, nervosa ma alle stelle, a mangiare pasta, a bere e bere (acqua, ovvio!!) e a godermi - per cambiare - il calore di qualcuno che si occupa di me e non vuole farmi alzare un dito....andro' poi all'expo per prendere il mio pettorale e poi ad abbuffarmi di carboidrati con alcuni amici di maratoneti.com da qualche parte nella 'mia' padova. e la notte, a letto, nel mio lettino da adolescente che mamma ha conservato come un altarino da quando me ne sono andata sperando che prima poi torni....poi, dicevo, nel mio lettino iniziero' a visualizzare la gara, facendo i dovuti scongiuri (limitati in parte dal fatto di essere donna ) per allontanare la possibilita' che qualcosa vada male e soprattuto mi chiedero' se ce la faro' a fare il tempo sperato....mi immaginero' il momento in cui vedro' l'arrivo con il tempo scritto in alto...la felicita', la stanchezza, la gioia e l'orgoglio per essere arrivata alla fine. li, a prato della valle, mi aspetteranno i miei e per la prima volta il mio nipotino simone, che appena sara' grande abbastanza me lo portero' a dublino e soprattutto a correre con me
e tutti quelli che mi chiedono perche' mi alleno e faccio tutta questa fatica quando ci metto una vita a finire e non ho la possibilita' di vincere neanche se mi metto i pattini...dico....provate una volta, provate a sentire la gioia, che anche se nascosta sotto il dolore pungente, le gambe di legno, e' una gioia che ti ripaga dei sacrifici, che ti fa sentire vivo e che ti fa pensare 'IO HO VINTO'.
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Ciao Nick
Per il resto, già il fatto che si assaporino due mesi prima le sensazioni di quei giorni e della corsa lascia intendere quanto bello sia vivere l’evento. E come dice giustamente Nick, quando si arriva si vince sempre…