oggi non so perchè ma non riesco a caricare foto. ci deve essere qualche problema boh forse il vero problema è nella mia testa. la foto che avevo in programma di mettere era la vista dalla mia scrivania: una grande finestra che da sul parchetto del condo e sul cielo. usate la fantasia se ne avete. è forse la cosa più bella che abbiamo. e da qualche giorno la mia fantasia ha forse preso il sopravvento sulla realtà per colpa di strani sogni. di quei sogni che ti fanno felice e ti fanno sentire bene anche quando gli occhi sono aperti e cerchi di andare avanti con le cose di ogni giorno. ma sto divagando.
il motivo della foto era per farvi vedere ciò che vedrò io per il resto dell'estate. ebbene si: è arrivato quel momento dell'anno tanto desiderato ma alla stesso tempo tanto temuto. il periodo in cui tutto finisce, l'insegnamento, le correzioni, lo stress del lavoro amministrativo che nessuno fa per me ecc. il periodo però in cui lascio dietro di me anche molti di quei contatti umani che rendono il mio lavoro molto piacevole. il contatto con i colleghi con gli studenti con i ragazzi che lavorano al bar. ora sono a casa fino all'inizio di settembre a lavorare alla mia ricerca a cercare di rispettare altri tipi di scadenze e sotto un tipo pressione tutto diverso. la pressione di doversi gestire del tempo che sembra infinito ma non lo è di gestirsi i vari sensi di colpa per non fare mai tutto quello che si deve e che si ha in mente. compilo settimanalmente piani di battaglia che puntualmente vengono scolvolti da quelli successivi.
ora lo so le mie estati assomigliano ad una maratona. le scadenze sono lì gioia e dolore come la linea d'arrivo e il percorso è pieno di momenti di gioia per una frase scritta bene un'idea balenata all'improvviso e che sembra dare corpo alle tue letture e direzione ai tuoi pensieri, che sembra portare ad una nuova visione; ma si sa che dietro l'angolo c'è sempre il momento di sconforto in cui quell'idea, frutto di mesi e mesi di letture, non ti porta da nessuna parte, la consapevolezza o sensazione che forse devi gettare la spugna. come una maratona tutto è svolto nella completa solitudine, spesso con un po' di musica tra le orecchie ma basta. tu, da sola, con i tuoi pensieri la tua tastiera milioni di parole. devi spingerti oltre misura per arrivare puntuale a quel dannato tragurdo e con la qualità desiderata.
non fraintendetemi. amo la flessibilità che mi regala il mio lavoro. andrò un mese in italia e lavorerò da casa dei miei. potrei andare a lavorare su un'isola deserta se volessi e prima o poi lo farò. amo l'idea di sapere che posso andare a correre quando meglio mi garba e non quando il capo mi lascia andare. amo maledettamente questa libertà e non la cambierei per niente al mondo e in un modo molto mio amo la solitudine che va sottobraccio a questa libertà forse per lo stesso motivo per cui amo correre le mie maratone da sola. ma a volte la solitudine e la libertà pesa. vorrei che uno studente bussasse alla mia porta per chiedermi aiuto ma loro sono in vacanza, da qualche parte a divertirsi. non mi cercano no. a volte è uno strano magone a fare compagnia alla solitudine. magone che oggi è stato con me tutto il giorno. per la consapevolezza di ciò che mi aspetta, per la rabbia verso alcune persone che non capiscono una emerita m****a e che invece di chiedere spiegazioni sparano cazzate a nastro. magone perchè le parole non vengono e la scadenza....beh scade.
i miei pensieri in questo blog sono stati fino ad ora all'80% legati alla corsa. credo che d'ora in poi i miei pensieridicorsa quelli che si accavallano nella solitudine rischiano a giorni di prendere il sopravvento. non mi aspetto che mi seguiate in questo. ma siete avvertiti
il motivo della foto era per farvi vedere ciò che vedrò io per il resto dell'estate. ebbene si: è arrivato quel momento dell'anno tanto desiderato ma alla stesso tempo tanto temuto. il periodo in cui tutto finisce, l'insegnamento, le correzioni, lo stress del lavoro amministrativo che nessuno fa per me ecc. il periodo però in cui lascio dietro di me anche molti di quei contatti umani che rendono il mio lavoro molto piacevole. il contatto con i colleghi con gli studenti con i ragazzi che lavorano al bar. ora sono a casa fino all'inizio di settembre a lavorare alla mia ricerca a cercare di rispettare altri tipi di scadenze e sotto un tipo pressione tutto diverso. la pressione di doversi gestire del tempo che sembra infinito ma non lo è di gestirsi i vari sensi di colpa per non fare mai tutto quello che si deve e che si ha in mente. compilo settimanalmente piani di battaglia che puntualmente vengono scolvolti da quelli successivi.
ora lo so le mie estati assomigliano ad una maratona. le scadenze sono lì gioia e dolore come la linea d'arrivo e il percorso è pieno di momenti di gioia per una frase scritta bene un'idea balenata all'improvviso e che sembra dare corpo alle tue letture e direzione ai tuoi pensieri, che sembra portare ad una nuova visione; ma si sa che dietro l'angolo c'è sempre il momento di sconforto in cui quell'idea, frutto di mesi e mesi di letture, non ti porta da nessuna parte, la consapevolezza o sensazione che forse devi gettare la spugna. come una maratona tutto è svolto nella completa solitudine, spesso con un po' di musica tra le orecchie ma basta. tu, da sola, con i tuoi pensieri la tua tastiera milioni di parole. devi spingerti oltre misura per arrivare puntuale a quel dannato tragurdo e con la qualità desiderata.
non fraintendetemi. amo la flessibilità che mi regala il mio lavoro. andrò un mese in italia e lavorerò da casa dei miei. potrei andare a lavorare su un'isola deserta se volessi e prima o poi lo farò. amo l'idea di sapere che posso andare a correre quando meglio mi garba e non quando il capo mi lascia andare. amo maledettamente questa libertà e non la cambierei per niente al mondo e in un modo molto mio amo la solitudine che va sottobraccio a questa libertà forse per lo stesso motivo per cui amo correre le mie maratone da sola. ma a volte la solitudine e la libertà pesa. vorrei che uno studente bussasse alla mia porta per chiedermi aiuto ma loro sono in vacanza, da qualche parte a divertirsi. non mi cercano no. a volte è uno strano magone a fare compagnia alla solitudine. magone che oggi è stato con me tutto il giorno. per la consapevolezza di ciò che mi aspetta, per la rabbia verso alcune persone che non capiscono una emerita m****a e che invece di chiedere spiegazioni sparano cazzate a nastro. magone perchè le parole non vengono e la scadenza....beh scade.
i miei pensieri in questo blog sono stati fino ad ora all'80% legati alla corsa. credo che d'ora in poi i miei pensieridicorsa quelli che si accavallano nella solitudine rischiano a giorni di prendere il sopravvento. non mi aspetto che mi seguiate in questo. ma siete avvertiti
Commenti
premesso che ci sono milioni di situazioni non solo peggiori ma terribili e che io mi ritengo super fortunata.
premesso tutto questo
antonio...hai assolutamente ragione. ed e' per questo che preferisco mille volte sentirmi sola...da sola!!
Buone vacanze Mokina, te le meriti!
Ti ho scritto una email.. notte!
hi,hi,hi !
Ora sono qui, lei e` quella di sempre, gioviale, brillante... e` Monica!
Cosi`, magari, detto da qualcun altro puo` far piacere a chi le "vuole bene"...
P.S.
Giampy, un pugno da parte tua gliel`ho appena dato! :-)
Sùsù che sei l'invidia di noi tutti!
eila ma siamo nei pensieri profondi qua e' ... be capisco, il cambiamento di ritmo e routine puo scombussolare,
datti tempo di riprendere ritmo, ce lo ridici fra 2-3 settimane cosa vedi dalla finestra ;)